Di una cosa ero certo su Erika, la mia ex con la quale non mi sentivo da più di 10 anni. Ero certo che fosse ben cosciente, sveglia, e consapevole dell’orribile dittatura che si stava instaurando approfittando del covid, come minimo, anche senza considerare l’ipotesi della sua creazione ad hoc. Comunque probabile.
Nel suo immondo narcisismo, 10 anni prima, quando ormai non stavamo più insieme e vivevamo in città diverse, mi aveva scritto che voleva troncare tutti i rapporti con me per un disguido stupido che, a suo dire, le rivelava tutta la mia cattiveria e insensibilità.
Ero stato così disgustato da quell’arroganza che, pur spiacendomene, non avevo neppure risposto a quel messaggio.
Poi, l’anno scorso, proprio poco prima dell’inizio del lockdown, l’avevo chiamata per sbaglio. Per sbaglio perché avevo portato a riparare il telefono, l’avevano resettato e come al solito erano spariti tutti i numeri.
Volevo chiamare una persona per una questione abbastanza urgente, prima di tornare a casa, dove sarei riuscito a reperire le password per il backup ecc. Feci uno dei pochi numeri che sapevo a memoria, pensando che era quello giusto, invece era il numero di Erika! Quando me ne sono accorto non mi sono sentito di dirle: “guarda, non volevo chiamare te, scusa, mi sono sbagliato, ciao”.
Anche perché mi era parso che lei avesse piacere di risentirmi, anche se, come al solito, non aveva fatto altro che rovesciarmi seduta stante tutta la valanga dei suoi nuovi successi, e ovviamente anche quelli della figlia, dei quali non ero stato aggiornato negli ultimi 10 anni.
Erika era una specie di strega, maga, psicologa e psicoterapeuta abusiva. Aveva viaggiato per tutti i continenti e aveva seguito decine di guru, maestri spirituali, illuminati, anche se il suo faro e vero Maestro era sempre stato Osho, amore-discepolato che mi aveva trasmesso nel travagliato periodo della nostra storia. Osho io lo conoscevo e l’amavo già, ma con lei avevo approfondito e avevo deciso di divenire sannyasin. Già Osho era una garanzia di pensiero anticonformista e analisi critica: un maestro ucciso dagli USA sotto l’amministrazione Reagan, per la sua guerra dichiarata contro tutti gli Stati, tutte le religioni e tutte le ideologie. Poi lei aveva studiato e praticato, nei decenni successivi, un’enormità di filosofie, di studi d’ipnosi, di kinesiologia, di reiki, di astrologia, di tarocchi, di enneagramma, di theta healing, costellazioni familiari, ma anche più accademici, sulla comunicazione non verbale, psicosintesi, analisi dei sogni, un guazzabuglio di socio-antropologia, ecc.
Il tutto, unito alla sua grande intelligenza e sensibilità, ne aveva fatto veramente una terapeuta straordinaria che riusciva ad avere sempre una pletora di clienti. Chi se ne fregava che non fosse realmente psicologa e né psicoterapeuta. Dopo che l’avevo chiamata per sbaglio, all’inizio dell’anno scorso, lei mi aveva rimandato un messaggio in cui mi chiedeva di risentirci, ma io avevo declinato. Anche durante tutti questi lockdown, feroci e dichiarati o posticci e dissimulati, a singhiozzo, alternati, a colori arcobaleno, mi ero sempre detto, sì, poi la chiamo, ma non l’avevo mai fatto.
Ma questo primo dell’anno avevo deciso finalmente di richiamarla, È tale la solitudine di chi non vuole rassegnarsi a questo mondo orwelliano che sentivo il bisogno di una voce amica, o perlomeno di un’altra voce amica.
Così l’ho richiamata e dopo i primi scambi formali le ho chiesto subito, senza tergiversare, che cosa ne pensi di tutta questa storia?
– Beh, se non era questa sarebbe stata un’altra, ormai il cancro quasi si cura, l’aids pure, in un modo o nell’altro si doveva aprire qualche porta alla morte.
Quasi casco dalla sedia. Il cancro si cura? Ah sì, ma guarda un po’, avevo un’amica coetanea che ci è morta 2 anni fa. Quindi, insomma, fino all’arrivo del covid ormai era difficile morire? Sì, va beh, ma di tutte queste chiusure, distanziamenti, ecc.?
– Ma perché tu sei un complottista?
– Complottista è una parola che vuol dire tutto e niente…
Poi mi fa uno strano ragionamento per cui la vita nei nostri paesi viene stiracchiata oltre l’inverosimile, hanno tutti paura di morire e tutti vogliono prolungare le proprie “vitarelle inutili” a qualunque costo, quindi appena arriva una cosa così si cerca di correre ai ripari per allungarla ancora di più, come il brodo più indigesto. Ma mi pare paradossale questo che dici: e quindi proprio per stiracchiarle così ti sembra legittimo agire così che praticamente si fa fallire tutto il resto?
– Ma tanto o dicevano “così è la vita, è normale che i più vecchi muoiano, quindi fate quel che volete…”, però a quel punto ci sarebbero stati più morti… ma in paesi buonisti come i nostri è impossibile che facciano un discorso simile…
– No, ma guarda che ci sono stati molti più morti nei paesi come il nostro dove hanno chiuso tutto che altrove…
– Ma no… pensa al Brasile, agli USA, all’India, ci sono molti più morti che in Italia,
– Sì va beh per numeri assoluti certi, ma per morti per milione l’Italia supera quasi tutti… E sti ragazzi, che non possono più manco scambiarsi una penna, come pensi che crescano in questo modo, sani?
– Ma tanto già prima comunicavano solo col cellulare, quindi non è che cambia nulla, poi prima non volevano andare a scuola, invece adesso ci vogliono andare…
– E i vecchi che li si fa morire soli? Queste cose sono cose da nazisti…
– Qui hanno fatto dei vetri e li si può vedere anche nelle terapie intensive
Era inutile controbattere di fronte a tante e tali imbecillità, passo agli ultimi punti dell’amena questione:
– E il vaccino? Pensi di fartelo?
– Assolutamente sì, sia io che Chloe (la figlia, laureatasi in una prestigiosa università inglese), poi adesso faranno il patentino vaccinale, noi vogliamo viaggiare, forse vado a vivere in Australia…
Che altro aggiungere, che altro chiedere, su cos’altro insistere, controbattere, argomentare, con una che ti dice che ancora oggi gli ospedali sono tutti pieni di malati covid e che trova normale una dittatura globale con un patentino vaccinale, una discepola di Osho, il Maestro per antonomasia più anarchico, contro ogni repressione, statalismo, esercito, dittatura, contro ogni ideologia capitalista, comunista, fascista, islamista, ma anche scientista?
E a questo punto mi viene un dubbio: forse proprio l’avanzante totalitarismo scientista era stato quello contro il quale si era scagliato meno, quello che meno aveva stigmatizzato? Anche se allora, fino all’89, non era decisamente così dilagante come adesso.
La conversazione prosegue, per altri ’40 minuti abbondanti, ben conscio che sarà l’ultima volta che le parlerò.
Troppo forte, cocente, la delusione di non conoscere affatto una con la quale ero stato assieme tanti anni, per poi vederla schierata dalla parte di un governo che ha massacrato e continua a massacrare bambini, ragazzi, giovani, donne, lavoratori, imprenditori, e in primis anche i vecchi, quei vecchi a cui dice di voler salvare la vita.
In questi anni è diventata ufficialmente psicologa e lavora nel pubblico, quindi comprensibilmente schierata con l’estabilishment, col deep-state, con le Polizie e gli eserciti che aiutano a inoculare nei corpi del popolo un vaccino che gli altera il dna, anziché salvare il corpo della nazione dall’aggressione di elementi nemici.
Schierata con ministri che invitano alla delazione sulle feste private e che annunciano controlli nei social per scoprire riunioni di amici e parenti. Schierata con le case farmaceutiche, col falso papato bergogliano, con le mafie e massonerie.
Neppure valeva la pena dire sei una deficiente, non capisci un cazzo, come fai a dire queste banalità idiote, che tanto i ragazzi si vedevano poco anche prima e che un vetro per far vedere i vecchi ai figli risolve la questione di 70 mila morti avvolti nel mistero curati e/o uccisi chissà come, chissà perché?
Perché qualche miliardo di idioti possa candidamente esclamare:
“Certo che mi vaccino, adesso fanno il patentino sanitario!?”